Valentina Vladimirovna Tereškova, coniugata Nikolaeva (in russo: Валенти́на Влади́мировна Николаева-Терешко́ва?; Bol'šoe Maslennikovo, 6 marzo1937), è una cosmonauta e politicarussa, prima donna nello spazio nel 1963[1].
Deputata della Duma di Stato della Federazione Russa
Legislature
VI, VII
Dati generali
Partitopolitico
Partito Comunista dell'Unione Sovietica, Russia Unita
Titolodistudio
Candidato di scienze tecniche
Università
Accademia del genio militare aeronautico "N.E. Žukovskij" di Mosca
Firma
Biografia
La Tereškova accolta dalla folla, alla sua sinistra Jurij Gagarin
Nata a Bol'šoe Maslennikovo, nei pressi di Jaroslavl' sul fiume Volga da una famiglia bielorussa, era figlia di un carrista caduto durante la seconda guerra mondiale e per questo motivo ebbe un'infanzia difficile. Da giovane lavorò in una fabbrica produttrice di pneumatici e successivamente in un'azienda produttrice di filo da cucito, dove per sette anni svolse la mansione di sarta e stiratrice. Oltre al lavoro frequentava corsi serali per diventare tecnica, diploma che conseguì nel 1960. Già nel 1955 divenne un'appassionata paracadutista, seguendo la sua passione per il volo.[2]
Grande ammiratrice di Jurij Gagarin, nel 1962 scelse di candidarsi per diventare la prima donna nello spazio;[2] superò l'esame teorico con merito insieme ad altre quattro candidate (Žanna Ërkina, Tat'jana Kuznecova, Valentina Ponomarëva e Irina Solov'ëva)[3] ed iniziò così il suo addestramento. Il 4 giugno 1963 fu confermata quale unico componente della missione Vostok 6, lanciata il 16 giugno dal cosmodromo di Bajkonur per una durata complessiva di quasi tre giorni. Come nome in codice adottò il nomignolo čajka (gabbiano), che le era stato dato dal pioniere del programma spaziale sovietico Sergej Korolëv.[2] La missione effettuò 48 orbite terrestri e Tereškova incontrò nello spazio il collega Valerij Fëdorovič Bykovskij, partito due giorni prima con la missione Vostok 5. Il 19 giugno alle ore 08:20 atterrò a nord est di Karaganda (RSS Kazaka) dove venne aiutata nello sgancio del paracadute da alcuni contadini di un villaggio.[2] Pochi giorni dopo le venne conferita a Mosca l'onorificenza di Pilota-cosmonauta dell'Unione Sovietica. Del primo gruppo di donne cosmonaute selezionato nel 1962, Tereškova fu l'unica a volare nello spazio. La sua popolarità fu grande negli anni successivi alla sua impresa spaziale. Le fu dedicato un francobollo nel 1963 e una linea di apparecchi fotografici prodotti dalla sovietica BELOMO dal 1965 al 1974 fu chiamata Čaika dal nomignolo con cui era nota.
La Tereškova in un francobollo commemorativo sovietico
Nel novembre del 1963 Tereškova sposò Andrijan Grigor'evič Nikolaev (nato il 5 settembre 1929 e morto il 3 luglio 2004), cosmonauta che aveva partecipato alla missione Vostok 3. Il matrimonio venne celebrato a Mosca e seguito con molta enfasi dai media sovietici. Agli sposi venne assegnato un appartamento sul Kutusovskij Prospekt. Nel 1964 nacque la loro figlia Elena. Successivamente Tereškova studiò presso l'Accademia del genio militare aeronautico "N.E. Žukovskij".
Nel maggio del 1966 venne eletta a far parte del Soviet Supremo dell'URSS e nel maggio del 1968 divenne presidente del comitato donne dell'Unione Sovietica. Nel 1971 divenne membro del Comitato Centrale del PCUS. A partire dal 1974 fece parte del Presidium del Soviet Supremo e dal 1976 in poi fu vicepresidente della Commissione per l'educazione, la scienza e la cultura dell'Unione Sovietica.
Nel 1982 divorziò dal primo marito Andrijan Grigor'evič Nikolaev per sposarsi con Jurij Šapošnikov, del quale rimase vedova nel 1999. Nel 1994 venne nominata dal governo russo direttrice del "Centro russo per collaborazione internazionale culturale e scientifica". Nel 2007, in un'intervista, Tereškova ha deciso di confermare per la prima volta alcuni drammatici retroscena del suo primo volo orbitale. Al rientro, dopo 70 ore di assoluta immobilità in assenza di gravità, mal di spazio e dopo un atterraggio disastroso, aveva rischiato la vita, ma l'orgoglio nazionale e la guerra fredda non consentirono di raccontare l'accaduto. Portata in ospedale, solo dopo che si fu rimessa venne consegnata agli onori della cronaca.[4] Il 14 settembre 2003, nel II congresso del Partito della Vita russo, è stata candidata come deputata alla Duma di stato della 4ª convocazione sulla Lista di partito federale numero 3 ma il blocco del partito non ha superato la barriera elettorale.
Valentina Tereškova nel 2017.
Nel 2008-2011 fu deputata della Duma regionale di Jaroslavl' per il partito Russia Unita (il partito di Vladimir Putin), ricoprendo il ruolo di vicepresidente. Il 5 aprile 2008 è stata la portabandiera della tappa russa della staffetta delle torce olimpiche di Pechino, a San Pietroburgo.
Nel 2011 è stata eletta alla Duma di Stato della Federazione Russa col partito Russia Unita nella lista regionale di Jaroslavl'. Tereškova, insieme a Elena Mizulina, Irina Jarovaja e Andrej Skoč, è membro del gruppo parlamentare interdipendente per la protezione dei valori cristiani; in tale veste, ha appoggiato l'introduzione di emendamenti alla Costituione russa, secondo cui "l'ortodossia è la base dell'identità nazionale e culturale della Russia", e quelli per l'abbattimento del limite di durata dei mandati presidenziali.[5]
Il 7 febbraio 2014 ha partecipato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 portando, insieme ad altre sette personalità russe, la bandiera olimpica. Il 18 settembre 2016, Tereshkova è stata rieletta alla Duma.[6] Nel 2017, in occasione dei suoi 80 anni, Putin ha detto in una cerimonia solenne a lei dedicata: "È sempre stata un simbolo della devozione alla Patria".[7]
Nel marzo 2020, nel dibattito sulla riforma della Costituzione russa, ha proposto un emendamento che, modificando i mandati presidenziali, permetterà a Vladimir Putin, presidente della Russia dal 2000 e in scadenza nel 2024, di occupare quell'incarico sino al 2036. Tale emendamento è stato approvato dalla Corte costituzionale russa la settimana successiva.[8]
Premi
Medaglia d'oro Joliot-Curie;
Una valle lunare venne nominata in suo onore "valle Tereshkova";
World Connection Award consegnato ad Amburgo nell'anno 2004 dal Premio Nobel per la pace Michail Sergeevič Gorbačëv.
Onorificenze
Onorificenze sovietiche
Eroe dell'Unione Sovietica
—22 giugno 1963
Ordini di Lenin
—22 giugno 1963
Ordini di Lenin
«Per il successo dello sviluppo e del rafforzamento delle relazioni con la comunità progressista e con le forze pacifiste dei paesi stranieri» —6 maggio 1981
Pilota-Cosmonauta dell'Unione Sovietica
Ordine della Rivoluzione d'Ottobre
—1º dicembre 1971
Ordine della Bandiera rossa del Lavoro
«Per le attività pubbliche» —5 marzo 1987
Ordine dell'Amicizia tra i Popoli
Medaglia commemorativa per il giubileo dei 100 anni dalla nascita di Vladimir Il'ich Lenin
Medaglia per il giubileo dei 20 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945
Medaglia "Veterano del Lavoro"
Medaglia del veterano delle forze armate dell'Unione Sovietica
Medaglia per lo sviluppo delle terre vergini
Medaglia per il giubileo dei 50 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
Medaglia per il giubileo dei 60 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
Medaglia per il giubileo dei 70 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica
Medaglia per servizio impeccabile di I Classe
Medaglia per servizio impeccabile di II Classe
Medaglia per servizio impeccabile di III Classe
Medaglia d'Oro dell'ENEA
Onorificenze russe
Ordine al merito per la Patria di III Classe
«Per i servizi resi allo Stato e per il grande contributo allo sviluppo dello spazio domestico» —6 marzo 1997
Ordine d'Onore
«Per il contributo di rilievo allo sviluppo e al rafforzamento della scientifica internazionale, culturale e dei legami sociali» —10 giugno 2003
Ordine al merito per la Patria di II Classe
«Per il contributo di rilievo allo sviluppo dello spazio domestico» —6 marzo 2007
Ordine dell'Amicizia
«Per il contributo di rilievo allo sviluppo dell'esplorazione spaziale con equipaggio russo e per i molti anni di fruttuose attività sociali» —12 giugno 2011
Ordine di Alexander Nevsky
«Per l'eccezionale contributo allo sviluppo della attività legislativa parlamentare russa» —12 giugno 2013
Medaglia commemorativa per l'850º anniversario di Mosca
Premio di Stato della Federazione Russa
«Per gli straordinari risultati nel campo dell'azione umanitaria nel 2008» —4 giugno 2009
Diploma del Presidente della Federazione Russa
«Per i servizi alle attività statali e pubbliche» —3 marzo 2012
Certificato d'Onore della Federazione Russa
«Per i suoi servizi allo sviluppo dello spazio, al rafforzamento dei legami internazionali, alla scienza e alla cultura e per gli anni di diligente lavoro» —3 marzo 1997
Certificato d'Onore della Federazione Russa
«Per il grande contributo allo sviluppo del volo spaziale umano» —12 giugno 2003
Certificato d'Onore della Federazione Russa
«Per i molti anni di fruttuose attività pubbliche e sociali, per il grande contributo allo sviluppo del volo spaziale e in occasione del 45º anniversario del volo spaziale» —16 giugno 2008
Onorificenze straniere
Ordine dell'Istruzione Pubblica (Afghanistan)
—agosto 1969
Eroe del Lavoro Socialista di Bulgaria (Bulgaria)
—9 settembre 1963
Ordine di Georgi Dimitrov (Bulgaria)
—9 settembre 1963
Eroe del Lavoro Socialista della Cecoslovacchia (Cecoslovacchia)
—agosto 1963
Ordine di Klement Gottwald (Cecoslovacchia)
—agosto 1963
Dama di Gran Croce dell'Ordine di Bernardo O'Higgins (Cile)
—marzo 1972
Dama di Gran Croce dell'Ordine del duca Branimir (Croazia)
—17 febbraio 2003
Ordine Nazionale della Baia dei Porci (Cuba)
—1974
Ordine di Anna Betancourt (Cuba)
—1974
Compagna dell'Ordine del Volta (Ghana)
—gennaio 1964
Membro dell'Ordine dei Pianeti (Giordania)
—dicembre 1969
Dama di II Classe dell'Ordine della Stella di Adipurna (Indonesia)
—novembre 1963
Ordine della Bandiera Iugoslava con fascia (Iugoslavia)
—novembre 1972
Eroe del Lavoro della Repubblica Popolare di Mongolia (Mongolia)
—maggio 1965
Ordine di Sukhbaatar (Mongolia)
—maggio 1965
Membro di I Classe dell'Ordine dei Tre Poteri Divini (Nepal)
—1963
Dama di Gran Croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù)
—1974
Ordine della Croce di Grunwald di I Classe (Polonia)
—ottobre 1963
Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Repubblica Araba Unita)
—gennaio 1971
Ordine di Karl Marx (Repubblica Democratica Tedesca)
—ottobre 1963
Ordine della Bandiera ungherese (Ungheria)
—aprile 1965
Eroe del Lavoro (Vietnam)
—ottobre 1971
Ordine di Ho Chi Minh (Vietnam)
—ottobre 1971
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
Grande appassionata di automobili sportive, durante il viaggio in Italia fatto nel 1967, Valentina Tereškova chiese di poter visitare la nuova fabbrica Alfa Romeo, ricevendo prontamente in risposta l'invito del presidente Giuseppe Luraghi. Tereškova entrò negli stabilimenti di Arese guidando personalmente una "GT Junior" messale a disposizione.[9]
Il videogioco di simulazione spaziale Kerbal Space Program le ha dedicato uno dei personaggi principali, Valentina Kerman.
Alberto Bellucci, Più bello il Quadrifoglio, L'Automobile, n.39 del 1967, pagg. 126, 13
Bibliografia
Feldman, Heather. Valentina Tereshkova: The First Woman in Space. New York, NY: PowerKids Press, 2003.
Lothian, A. (Antonella). Valentina: first woman in space: conversations with A. Lothian. Edinburgh: Pentland Press, 1993. https://search.library.wisc.edu/catalog/999725807902121.
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