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L'X-37 è uno spazioplano sperimentale non pilotato sviluppato per la U.S. Space Force. Una volta posizionato in orbita è in grado di volare ed atterrare autonomamente. Il programma vede la partecipazione sia della Forza Spaziale statunitense, che di DARPA e NASA. Boeing è il primo contraente per lo sviluppo del velivolo.

X-37
Allestimento dell'X-37B nell'ogiva dell'Atlas V (501)
Descrizione
Tipospazioplano
Equipaggionessuno
Costruttore Boeing
Data primo volo7 aprile 2006 (primo test) 22 aprile – 3 dicembre 2010 (primo volo nello spazio)
Utilizzatore principale USA NASA/DARPA (X-37A); United States Air Force (X-37B)
Esemplari2
Sviluppato dalBoeing X-40
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza8,9 m (29 ft 3 in)
Apertura alare4,5 m (14 ft 11 in)
Altezza2,9 m (9 ft 6 in)
Peso carico4 990 kg (11,000 lb)
Propulsione
Motore1 × Aerojet AR2-3 rocket engine (hydrazine),
Potenza29,3 kN (6 600 lbf)
Prestazioni
Velocità max28 044 km/h (17,426 mph)(velocità orbitale)

X-37 Orbital Test Vehicle

voci di aeroplani sperimentali presenti su Wikipedia

Il 13 agosto del 2020, il team dello United States Department of the Air Force che ne gestisce operatività e sviluppo è stato insignito del Collier Trophy relativo all'anno 2019.


Storia del progetto



X-37


Il programma di dimostrazione tecnologica X-37, guidato dalla NASA, fu ideato per testare tecnologie chiave per il volo orbitale, nell'ambito della propulsione, della guida avanzata, della navigazione, dei sistemi di protezione termica, e dei nuovi materiali. Lo sviluppo doveva condurre alla realizzazione di un velivolo per operazioni orbitali prolungate fino a nove mesi, durante i quali poteva condurre missioni di riparazione o messa in orbita di satelliti, così come operazioni militari di interesse per l'aeronautica. Il design doveva servire da base per lo sviluppo di un nuovo spazioplano erede dello Space Shuttle, utilizzabile anche come modulo di salvataggio per la Stazione Spaziale Internazionale[1].

Originariamente ideato per essere lanciato dalla stiva dello Space Shuttle, in seguito al disastro del Columbia (avvenuto nel 2003), si decise che l'X-37 dovesse essere traghettato dal vettore Delta IV, soluzione più economica.


X-37B (Orbital Test Vehicle)


Il 17 novembre del 2006 l'Air Force statunitense annunciò lo sviluppo del X-37B (derivato dal precedente programma della NASA, da allora ridenominato X-37A), denominato Orbital Test Vehicle (OTV).

Il progetto OTV gode di un piano di investimenti dell'agenzia DARPA (Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), della NASA, della Space Force, oltre che della Boeing. Lo sforzo per la costruzione di questo spazioplano viene supportato dall'Air Force Rapid Capabilities Office, con una partnership della NASA e del Air Force Research Laboratory, mentre la Boeing è il principale appaltatore del programma.

L'X-37B rappresenterà per l'USSF la piattaforma privilegiata per condurre test orbitali con cui sviluppare nuove tecnologie per la difesa americana, con potenziali applicazioni nel campo della ricognizione e della sorveglianza.


Sviluppi futuri[2]


Risulterebbe essere allo studio una versione ingrandita dello spazioplano in grado di portare un equipaggio nello spazio fino alla Stazione spaziale internazionale; questa versione è al momento nota come X-37C[3].


Impiego operativo


Il 22 aprile del 2010, alle ore 23:58 GMT, un veicolo ha effettuato, con successo, un primo volo in orbita bassa, denominato OTV-1, partendo dalla base dell'Air Force di Cape Canaveral[4], a bordo di un razzo Atlas V. Sette mesi dopo il lancio il veicolo è rientrato autonomamente alla base aerea di Vandenberg[5], California (con la base di Edwards indicata come sito alternativo).

Un secondo velivolo di questa serie, è stato lanciato il 5 marzo 2011 dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida, per la missione denominata OTV-2, ed è atterrato sempre alla base di Vandenberg il 16 giugno 2012, dopo 468 giorni nello spazio[6][7].

Un ulteriore lancio è stato effettuato l'11 dicembre 2012 sempre dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida, senza alcun preavviso, alloggiato nell'ogiva di un vettore Atlas V[8]. Dopo aver raggiunto, il 27 marzo 2014, i 469 giorni di volo spaziale senza equipaggio superando la durata della precedente missione, questo volo, denominato OTV-3, effettuato dal primo dei due esemplari di veicolo, è atterrato il 17 ottobre 2014 alla Vandenberg Air Force Base, dopo 674 giorni in orbita. Anche in questo caso non sono stati resi noti dettagli sulla missione e sui test effettuati, ma è stato comunicato che in generale hanno riguardato sistemi avanzati di guida, navigazione e controllo, sistemi di protezione termica, avionica di bordo, componenti resistenti alle alte temperature, sistemi di isolamento riusabili, componenti elettromeccaniche leggere di controllo del volo, e procedure automatiche per il volo orbitale, la fase di rientro in atmosfera e di atterraggio[9].

La quarta missione, denominata OTV-4, è partita dalla Cape Canaveral Air Force Station il 20 maggio 2015. Come sempre i dettagli degli scopi del volo e della strumentazione a bordo non sono totalmente pubblici, come non è stato reso pubblico quale dei due esemplari è stato utilizzato. Uno dei piccoli satelliti dimostrativi a bordo è il LightSail, destinato a sperimentare l'utilizzo di una vela, di 32 metri quadrati, che viene spinta dal vento solare, per testare le tecnologie di apertura e posizionamento della vela, e di controllo della navigazione[10]. È previsto anche il test di un nuovo modello di propulsione che sfrutta l'effetto Hall[11]. La missione si è conclusa il 7 maggio 2017, dopo 718 giorni, con un atterraggio autonomo al NASA Shuttle Landing Facility di Cape Canaveral[12].

Il 7 settembre 2017 dalla piattaforma 39A[13] è avvenuto il lancio della quinta missione (OTV-5) che ha impiegato per la prima volta un razzo vettore Falcon 9 della SpaceX al posto dell'Atlas V.[14] Rientra sulla Terra il 27 ottobre 2019 al Kennedy Space Center Shuttle Landing Facility, dopo 780 giorni di orbita[15].

Il 17 maggio 2020 dalla piattaforma SLC-41 è avvenuto il lancio della sesta missione (OTV-6) a bordo di un razzo Atlas V ed è tuttora in orbita (maggio 2022).

Il 12 novembre 2022, Boeing e la Space Force hanno confermato ufficialmente il rientro dell'X-37B, dopo un record di 908 giorni in orbita.[16]


Note


  1. (EN) X-37 Demonstrator to Test Future Launch. (PDF). NASA Facts. Technologies in Orbit and Reentry Environments. Marshall Space Flight Center. May 2003.
  2. Nuovo lancio per il mini-shuttle X37B con il razzo Falcon di SpaceX, su lastampa.it.
  3. (EN) Leonard David, Secretive X-37B US Space Plane Could Evolve to Carry Astronauts, su space.com, 7 ottobre 2011. URL consultato l'8 marzo 2013.
  4. Cape Canaveral lancia prototipo mini-Shuttle Archiviato il 25 aprile 2010 in Internet Archive., «La Stampa.it», 23 aprile 2010.
  5. Rientrato a Vandenberg l'X-37B OTV, «DifesaNews», 4 dicembre 2010.
  6. Pentagono: lo shuttle supersegreto torna a terra dopo 469 giorni. Corriere. Scienze. 12 giugno 2012.
  7. (EN) Mike Wall, Air Force Video Reveals Secret X-37B Space Plane's Robotic Landing, su space.com, 16 giugno 2012. URL consultato il 18 giugno 2012.
  8. Ritorna nello spazio lo shuttle segreto del Pentagono, su corriere.it, «Corriere della Sera», 13 dicembre 2012. URL consultato il 14 dicembre 2012.
  9. (EN) Michael Martinez, Unmanned X-37B space plane lands, its exact mission a mystery, su edition.cnn.com, CNN, 19 ottobre 2014. URL consultato il 19 ottobre 2014.
  10. (EN) Air Force's X-37B Space Plane Launching Secret Mission Today, su space.com, 20 maggio 2015. URL consultato il 20 maggio 2015.
  11. (EN) New details emerge about electric propulsion experiment aboard X-37B, su spaceflightnow.com, Spaceflight Now, 20 maggio 2015. URL consultato il 20 maggio 2015.
  12. (EN) X-37B spaceplane returns to Earth and makes autopilot landing in Florida, su spaceflightnow.com, Spaceflight Now, 7 maggio 2017. URL consultato il 7 maggio 2017.
  13. Launch Schedule, su spaceflightnow.com. URL consultato il 30 agosto 2017.
  14. X-37B, la prossima missione OTV-5 dello spazioplano robotico di US Air Force, contratto di lancio con SpaceX, su newsspazio.blogspot.it, 14 giugno 2017. URL consultato il 30 agosto 2017.
  15. Secret spaceplane lands after 780 days in orbit, su spacenews.com, 27 ottobre 2019.
  16. Boeing-Built X-37B Completes Sixth Mission, Sets New Endurance Record, su MediaRoom. URL consultato il 12 novembre 2022.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti


Portale Astronautica
Portale Aviazione

На других языках


[en] Boeing X-37

The Boeing X-37, also known as the Orbital Test Vehicle (OTV), is a reusable robotic spacecraft. It is boosted into space by a launch vehicle, then re-enters Earth's atmosphere and lands as a spaceplane. The X-37 is operated by the United States Space Force, and was previously operated by Air Force Space Command[1] until 2019 for orbital spaceflight missions intended to demonstrate reusable space technologies. It is a 120-percent-scaled derivative of the earlier Boeing X-40. The X-37 began as a NASA project in 1999, before being transferred to the United States Department of Defense in 2004.
- [it] Boeing X-37

[ru] Boeing X-37

Boeing X-37 (также известный как X-37B Orbital Test Vehicle (OTV) — орбитальный испытательный корабль) — экспериментальный орбитальный самолёт, созданный для испытания будущих технологий. Этот беспилотный космический корабль многоразового использования является увеличенной на 20 % производной от X-40  (англ.) (рус.. Самолёт предназначен для функционирования на высотах 200—750 км, способен быстро менять орбиты, маневрировать. Предполагается возможность выполнять разведывательные задачи, доставлять небольшие грузы в космос (также и возвращать).



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