Frank Frederick Borman II (Gary, 14 marzo 1928) è un ex astronauta statunitense.
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Frank Borman | |
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Astronauta della NASA | |
Nazionalità | ![]() |
Status | Ritirato |
Data di nascita | 14 marzo 1928 |
Selezione | 17 settembre 1962 (Gruppo 2 NASA) |
Primo lancio | 4 dicembre 1965 |
Ultimo atterraggio | 27 dicembre 1968 |
Altre attività | Pilota collaudatore |
Tempo nello spazio | 19 giorni, 21 ore e 35 minuti |
Missioni |
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Data ritiro | luglio 1970 |
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Frank Frederick Borman II nacque il 14 marzo 1928 al 2162 West 11th Avenue di Gary (Indiana),[1] unico figlio di Edwin Otto Borman (1901–1994) e sua moglie Marjorie Ann Pearce. La famiglia discende da tedeschi. Dato che soffrì di problemi otorinolaringoiatrici come sinusiti e mastoiditi, la famiglia emigrò a Tucson, Arizona, con il clima più mite. Il padre gestì un distributore di carburante della Mobil.
Borman frequentò la Sam Hughes Elementary School a Tucson, dove giocò a calcio e baseball. Andò poi alla Mansfeld Junior High School, dove tentò di entrare nel American football team. Non all'altezza, fondò una sua squadra con ragazzi locali, sponsorizzata da un gioielliere della zona. Guadagnò un po' di soldi vendendo giornali, come il Arizona Daily Star.
Dopo la Mansfeld, Borman andò alla Tucson High School, con buon profitto. Giocò come quarterback alla junior varsity team, e divenne second-string quarterback al varsity team. Iniziò all'epoca a frequentare Susan Bugbee, sophomore della scuola.[2]
Durante la seconda guerra mondiale nel 1941, i genitori trovarono lavoro alla Consolidated Vultee di Tucson. Volò per la prima volta a cinque anni di età. Imparò a volare a 15 anni,[3] prendendo lezioni dall'istruttrice Bobbie Kroll, a Gilpin Field. Ottenuto il brevetto, si iscrisse all'aeroclub locale. Fu anche praticante di modellismo con aerei in balsa.
Borman, mentre stava costruendo un aeroplano modello con un amico, venne interrogato sul suo futuro dal padre dell'amico. Borman disse che avrebbe voluto studiare ingegneria aeronautica, ma i genitori non gli diedero i soldi a sufficienza per frequentare fuori dallo Stato, e né la University of Arizona né Arizona State University offrivano corsi in quell'ambito. I meriti sportivi non furono sifficienti per una borsa di studio, e pensò di frequentare la United States Military Academy a West Point.
Borman enterò a West Point il 1º luglio 1946. Fu molto difficile entrarvi. Imparò anche a nuotare. Venne nominato assistente all'allenatore da Earl Blaik. Alla fine del primo anno, Borman fu cadetto capitano, e manager del varsity football team.
Terminati nel 1950 gli studi d'ingegneria presso l'accademia militare americana di West Point, Borman prestò servizio fino al 1953 come pilota di aerei da combattimento nell'aeronautica militare americana rimanendo di stanza nelle isole Filippine. In seguito fu istruttore di volo in Georgia e nell'Arizona. Dal 1957 al 1960 insegnò termodinamica e meccanica dei fluidi quale assistente presso l'Accademia di West Point. Conclusa questa esperienza ritornò a pilotare aerei all'Edwards Air Force Base in California per diventare in un primo momento pilota collaudatore ed in seguito nuovamente istruttore di volo.
Il 17 settembre 1962 venne scelto dalla NASA con il secondo gruppo degli astronauti. Come incarico speciale collaborò allo sviluppo dei razzi in grado di portare le capsule spaziali nell'orbita terrestre.
Il primo incarico ufficiale gli venne assegnato il 27 luglio 1964, essendo stato nominato comandante di riserva per la missione Gemini 4. Terminata tale missione con successo il 3 giugno 1965, un mese dopo (il 1º luglio 1965) Borman venne nominato comandante del volo successivo, la missione Gemini 7. Insieme a James A. Lovell orbitò intorno alla terra dal 4 dicembre al 18 dicembre 1965. Tale record di permanenza nello spazio sarà battuto solo nel 1970.
Il 29 settembre 1966 venne nominato comandante dell'equipaggio di riserva per il secondo volo con equipaggio del programma Apollo. Solo poche settimane dopo tale nomina, la missione venne però cancellata, in quanto considerata una ripetizione inutile del primo volo.
In seguito alla catastrofe dell'Apollo 1, durante la quale persero la vita tre astronauti, Frank Borman fece parte della commissione d'inchiesta. Borman venne inoltre incaricato di dirigere la squadra che fu formata per modificare il sistema di costruzione della capsula dell'Apollo.
In seguito la NASA insistette con il programma di voli nello spazio con equipaggi. Così il 20 novembre 1967 vennero effettuate le nomine per il secondo e terzo volo dell'Apollo (allora chiamate missioni D e E). Borman venne nominato comandante della missione E. Per questa missione vennero inoltre scelti Michael Collins e William Alison Anders. La missione era programmata quale primo volo con il nuovo razzo Saturn V con una durata massima di 11 giorni.
Nell'estate 1968 si dovette però constatare che il modulo lunare, che avrebbe dovuto essere testato durante il secondo volo Apollo con equipaggio (missione D), non sarebbe stato finito in tempo utile. Pertanto la NASA decise, senza comunque informare il pubblico, che la missione E sarebbe stata anticipata. L'equipaggio di Borman venne dunque assegnato alla missione che, dopo l'annullamento della "E", fu rinominata in "C-Prime" e volta a circumnavigare la Luna. Michael Collins dovette sottoporsi ad un intervento chirurgico e pertanto venne sostituito in questa missione da Jim Lovell che aveva già volato con Borman su Gemini 7.
Conclusa la missione C (in seguito numerata come Apollo 7), la NASA decise quindi che l'equipaggio di Borman sarebbe stato il primo a volare verso la Luna, decisione che venne presa il 10 novembre. Il lancio della storica missione di Apollo 8 avvenne il 21 dicembre 1968 e la stessa durò sette giorni. Durante tutto il volo Borman ebbe problemi simili al mal di mare, successivamente identificati come sindrome da adattamento allo spazio, che lo costrinsero a vomitare frequentemente. Per Borman tale volo fu il secondo ed ultimo volo nello spazio. Borman fu uno dei pochi astronauti dei programmi Gemini ed Apollo a non collaborare mai in altre missioni nel ruolo di radiofonista di contatto con la capsula di missione - (Capcom).
Nel febbraio 1969 fu in visita in Italia, ed il 14 febbraio fu ricevuto al CNR dall'allora presidente Vincenzo Caglioti, tenendo una conferenza sul suo volo con l'Apollo 8. Il 15 febbraio 1969 fu ricevuto da Sua Santità Paolo VI al quale donò la Medaglia di Sua Santità Giovanni XXIII, opera dello scultore Felice Mina, contenente al rovescio un pezzo di un vestito dello stesso Pontefice, portata da lui stesso intorno alla Luna dal 21 al 27 dicembre 1968 sulla nave spaziale Apollo 8 e ora conservata nei Musei Vaticani.
Nel luglio del 1969, pochi giorni prima dell'allunaggio dell'Apollo 11 Borman visitò ufficialmente l'allora Unione Sovietica, accompagnato da sua moglie e dai suoi due figli, allora rispettivamente di 15 e 17 anni. Borman ebbe l'occasione di incontrare Nikolaj Kamanin, il direttore del programma sovietico di voli nello spazio, nonché i cosmonauti Konstantin Feoktistov, Gherman Titov, Vladimir Šatalov, Boris Volynov, Georgij Beregovoj e Valentina Tereškova. Kamanin disse di Borman che "possiede il talento oratorio nonché un grande senso per la diplomazia" e cioè che aveva tutte le qualità di un politico nato.
Il 1º luglio 1970 Frank Borman lasciò definitivamente la NASA per passare alla compagnia aerea americana Eastern Air Lines, in un primo momento quale vicepresidente, ed in seguito, dal 1976 come Presidente. Durante questo periodo Borman riuscì a raggiungere i quattro bilanci più positivi e con il maggior profitto di tutta la storia della Eastern.
Dal 1986 si è ritirato definitivamente dal lavoro per dedicarsi alla sua passione: il restauro di vecchi aerei.
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